Queste le nuove linee guida dell'Oms, tenuto conto delle ultime evidenze disponibili e dell'evoluzione dell'epidemiologia.
Le mascherine sono raccomandate dopo una recente esposizione al Covid, quando una persona ha o sospetta di avere il Covid, quando una persona è ad alto rischio di Covid grave e per chiunque si trovi in uno spazio affollato, chiuso o poco ventilato. Le donne in gravidanza o in allattamento affette da Covid non grave dovrebbero consultare il proprio medico per stabilire se assumere il Paxlovid, visti i "probabili benefici" e la mancanza di eventi avversi segnalati.
13 GEN - Sì all'uso delle mascherine al chiuso in spazi affollati o poco ventilati. Per gli asintomatici positivi al Covid l'isolamento suggerito scende da 10 a 5 giorni in assenza di tampone. E via libera all'uso dell'antivirale Paxlovid anche per le donne in gravidanza.
L'Oms continua a raccomandare l'uso delle mascherine, a prescindere dalla situazione epidemiologica locale, data l'attuale diffusione del Covid a livello globale. Le mascherine sono raccomandate dopo una recente esposizione al Covid, quando una persona ha o sospetta di avere il Covid, quando una persona è ad alto rischio di Covid grave e per chiunque si trovi in uno spazio affollato, chiuso o poco ventilato. In precedenza, le raccomandazioni dell'Oms si basavano sulla situazione epidemiologica locale.
Il vaccino adattato, Spikevax bivalente Original/Omicron BA.4-5, è raccomandato per adulti e bambini a partire dai 12 anni di età che hanno già seguito un ciclo di vaccinazione primaria contro COVID-19. Questo è il secondo vaccino Spikevax adattato che l'EMA ha raccomandato per l'approvazione. Un vaccino Spikevax adattato mirato a Omicron BA.1 e al ceppo originale è stato autorizzato nel settembre 2022. I vaccini adattati sono vaccini che sono stati aggiornati in modo che corrispondano meglio alle varianti circolanti di SARS-CoV-2. Si prevede che amplieranno la protezione contro diverse varianti e contribuiranno a mantenere livelli ottimali di protezione contro COVID-19 man mano che il virus si evolve.
Il vaccino Novavax si differenzia da tutti quelli finora usati contro il nuovo Coronavirus in quanto si basa su aggregati di proteine (anche noti come “frammenti proteici”, e quindi rientra nei vaccini a subunità proteica) simili alla proteina Spike della Sars-Cov-2 (che buca le nostre difese immunitarie) ottenuti mediante tecnologie di DNA ricombinate: per questo motivo, viene definito vaccino proteico.
Più nel dettaglio, questi frammenti vengono ricombinati e a essi viene aggiunta una sostanza adiuvante a base di saponina (Matrix-M), in modo tale da ottenere una maggiore e agevole risposta immunitaria. Qui già capiamo che il vaccino non contiene codice genetico (né RNA né DNA) e nemmeno il virus vivo o attenuato.
Inoltre, salta la fase di produzione della proteina Spike, poiché Novavax punta ad attivare solo la risposta immunitaria, con la produzione di anticorpi e globuli bianchi specifici. Dunque non attiva la malattia Covid-19. Tra l’altro, l’approccio di Novavax è già noto, visto che è stato utilizzato per produrre vaccini contro meningococco, epatite B e papilloma virus.
Un’altra differenza con gli altri vaccini contro il Covid finora disponibili è nella modalità di conservazione: deve essere tenuto in frigorifero a una temperatura compresa tra 2°C e 8°C, ma una volta aperto può essere conservato massimo fino a 6 ore a una temperatura tra 2°C e 25°C.
https://www.abilitychannel.tv/novavax-vaccino-covid/
Il nuovo Dpcm: dove non serve il Green Pass dal 1° febbraio. La lista dei negozi e le esigenze per salute, sicurezza e giustizia.
Con il nuovo Dpcm si estende l’utilizzo della Certificazione (quella base, scaricabile anche effettuando un tampone antigenico o molecolare) agli uffici pubblici, in banca, alle Poste e nei negozi, ad esclusione di quelli dove si vendono beni considerati essenziali.